Dalì | The Zen Circus | Supertesti.it







Testo Dalì

Giovani si nasce e non ci si diventa
morto l‘undici novembre nato il ventitré dicembre
lo diceva quel signore seduto alla stazione
non è vino c‘è dio in quel cartone
ma che soddisfazione

e tutta la pensione vola in un pomeriggio
per un gran lavoratore non c‘è peggior supplizio
alla fine un dissidente per sua stessa vocazione è destinato alla persecuzione
lo chiamavano Dalì

Dalì era il soprannome soltanto per i baffi
il bingo una passione recente ma negli anni
biliardo in gioventù
nevrosi da marito
e la bara avvolta in una bandiera
nessun tricolore soltanto rossa e nera

Dalì

se un giorno tornerò che non si può mai dire
io mi vendicherò di tutto quel patire
e di tutta questa gente che nessuno è innocente
e dio magari sono io magari anche no
io c‘ero anche riuscito a far quadrare il cerchio
le scarpe a mio figlio una moglie nel mio letto
ma un padre si dimentica un uomo si consuma
e alla fine è una grossa fregatura
lo vedrete anche da voi

Dalì

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